La nuova era della ricerca online: ChatGPT sfida Google
Postato da Ai + Umano il 23/05/2025

La nuova era della ricerca online: ChatGPT sfida Google

Fino a poco tempo fa, dire “cerca su Google” era quasi sinonimo di “cerca online”. Oggi, quel dominio incontrastato sta iniziando a mostrare crepe: secondo un recente studio, gli utenti europei che usano ChatGPT per fare ricerche online sono quadruplicati negli ultimi sei mesi.

Un dato che non sorprende chi vive quotidianamente il mondo digitale, ma che pone domande fondamentali sul futuro della ricerca online.

ChatGPT come motore di ricerca? Non è solo una moda

Lanciata come piattaforma di AI conversazionale, ChatGPT oggi si propone anche come strumento di ricerca. Con l’integrazione del browsing, della ricerca vocale e di risposte contestualizzate, l’esperienza d’uso è sempre più vicina a quella di un motore di ricerca – ma potenziata.

Gli utenti scelgono ChatGPT non solo per trovare informazioni, ma per comprenderle, organizzarle, e talvolta metterle direttamente in pratica (come accade ad esempio nel coding o nella creazione di documenti).

E Google?

Google non sta a guardare, ovviamente. Sta investendo massicciamente in AI generativa, ma l’ingresso di nuovi attori come OpenAI, Perplexity o You.com sta rompendo una dinamica che per anni sembrava immutabile.

Chi prevedeva un futuro dominato da un’unica forma di ricerca dovrà rivedere i propri modelli di riferimento. Il web sta cambiando, e con esso anche il modo di progettarlo e di viverlo.

Cosa significa tutto questo per chi sviluppa software (come noi)?

Per una realtà come Edge, che sviluppa soluzioni web su misura, questi cambiamenti sono un campanello d’allarme ma anche una grande opportunità.
Le interfacce, i contenuti, le architetture informative devono adattarsi a nuovi modi di cercare e accedere alle informazioni.

- Se prima ottimizzare un sito significava di fatto pensare alla SEO per Google, oggi significa anche costruire esperienze interrogabili e comprensibili dall’intelligenza artificiale.

 

In conclusione

Non siamo più in un’era dove un solo player detta le regole della ricerca online.
Chi sviluppa nel web, oggi più che mai, deve pensare in modo flessibile, aperto e orientato al futuro.

E se il tuo prossimo cliente cercasse informazioni parlando con una AI, saresti pronto a farti trovare?
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