Google lancia la modalità IA nella ricerca: cosa significa per la SEO
Postato da AI + Umano il 15/10/2025

Google lancia la modalità IA nella ricerca: cosa significa per la SEO

Google ha annunciato l’espansione della modalità AI nella sua ricerca, che combina modelli di intelligenza artificiale avanzati con i suoi sistemi informativi tradizionali per offrire risposte più approfondite e interattive. 
Gli utenti possono porre query più complesse, usare input multimodali (testo, immagini, voce) e fare domande di follow-up in modo conversazionale.
Questo cambiamento non è solo un aggiornamento estetico: può influenzare significativamente le strategie SEO.

 

Implicazioni principali per chi fa SEO

1. Riduzione dei click diretti sui siti

Nella modalità AI, molte risposte vengono sintetizzate direttamente dall’algoritmo e presentate all’interno dell’interfaccia senza richiedere necessariamente un click verso i siti web. Questo può ridurre il traffico organico generato da ricerche tradizionali.  
Se gli utenti ottengono la risposta direttamente nella modalità IA, il click verso il sito può diminuire.

2. Nuovi criteri di visibilità

Da fonti ufficiali si apprende che la modalità AI continua a includere link alle pagine web come fonti citate, e queste impressioni / clic vengono tracciati in Google Search Console. Le metriche (impression, clic, posizioni) verranno considerate nel performance report insieme alle ricerche tradizionali.  
Questo significa che un sito ben ottimizzato può ancora comparire come fonte citata, dunque l’autorevolezza e la qualità dei contenuti rimangono elementi importanti.

3. Importanza ampliata della qualità e dell’autorevolezza

Con IA che sintetizza contenuti da molte fonti, i contenuti devono essere davvero di qualità per essere presi come riferimento. Le fonti più attendibili, coerenti e aggiornate saranno privilegiate, sia in modalità tradizionale che AI.
Questo rende ancora più cruciale avere contenuti ben strutturati, fonti autorevoli, citazioni e link esterni ben curati.

4. Necessità di ottimizzazione tecnica

Le pagine web devono essere ben indicizzate, caricarsi velocemente (Core Web Vitals), essere strutturate correttamente per facilitare la estrazione di contenuti da parte dell’IA e dei crawler. Errori tecnici o contenuti disorganizzati possono peggiorare la capacità di essere selezionati come fonti nella modalità IA.

5. Nuove opportunità per contenuti multimodali

La modalità AI permette input di immagini, voce o foto. Ciò può premiare siti che offrono contenuti ricchi e multimediali (immagini annotate, video, descrizioni strutturate) che possono essere sfruttati come fonti nell’IA.
Offrire contenuti ottimizzati anche con tag alt, descrizioni semantiche, metadati ben fatti può aiutare a comparire come fonte citata.

 

Cosa fare per adattare la strategia SEO di conseguenza

  • Contenuti autorevoli e ben organizzati: puntare su articoli strutturati, con riferimenti precisi e citazioni verificabili.

  • Ottimizzazione tecnica: curare struttura HTML, dati strutturati, Core Web Vitals e accessibilità per facilitare l’indicizzazione e l’estrazione da parte delle IA.

  • Contenuti multimediali: immagini ben taggate, video spiegativi, interfacce che generano contenuti da usare come input multimodale.

  • Brand awareness e citazioni: essere citati da fonti autorevoli aiuta l’IA a considerare il sito come riferimento affidabile.

  • Monitoraggio dedicato: analizzare anche le metriche provenienti dalla sezione “AI Mode” in strumenti di analytics e Search Console.
     

Conclusione

L’arrivo della modalità AI nella ricerca di Google cambia il modo in cui gli utenti ottengono informazioni e può impattare sul traffico organico.
Chi saprà adattarsi, puntando su contenuti di qualità, ottimizzazione tecnica e presenza multimediale, potrà continuare a ottenere visibilità anche nell’era dell’IA conversazionale.

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