La sigla che sta cambiando il modo in cui lavoriamo
Negli ultimi anni si è parlato tantissimo di ChatGPT e di intelligenza artificiale.
Molti lo usano ogni giorno per scrivere testi, generare idee o rispondere a domande. Ma pochi sanno cosa si nasconde dietro quella sigla.
Cosa significa, esattamente, “GPT”?
In questo articolo vogliamo spiegarlo in modo semplice, ma con il rigore che merita chi vuole capire davvero come funziona una delle tecnologie più rivoluzionarie del nostro tempo.
GPT è l’acronimo di:
Generative
Pre-trained
Transformer
Vediamole una per una.
Il primo termine, Generative, indica che il modello è in grado di generare contenuti nuovi, non si limita a cercare informazioni esistenti.
Può scrivere un testo, comporre un’email, rispondere a una domanda, tradurre, spiegare un concetto… tutto in tempo reale, basandosi sul contesto.
Non copia da una fonte: produce risposte originali, costruite parola per parola.
Pre-trained significa che il modello è stato addestrato su grandi quantità di testi, presi da libri, articoli, siti, conversazioni pubbliche.
Questa fase di addestramento gli permette di “imparare” come funziona il linguaggio umano, quali parole seguono altre, quali strutture sono più probabili.
È come se avesse letto una gigantesca biblioteca, e da quella esperienza avesse ricavato un’intelligenza statistica del linguaggio.
Il termine Transformer è più tecnico: è il nome dell’architettura di rete neurale su cui si basano i modelli GPT.
Senza entrare troppo nei dettagli, i transformer sono strutture che permettono all’AI di:
analizzare il contesto intero di una frase (non solo parola per parola),
gestire relazioni complesse tra parole anche lontane tra loro,
generare output molto coerenti, anche in testi lunghi.
È stata una svolta tecnologica: i modelli precedenti non erano in grado di “capire” davvero la struttura di un discorso complesso. I transformer hanno cambiato tutto. (* a fine articolo un breve approfondimento)
OpenAI, l’azienda che ha sviluppato ChatGPT, ha rilasciato negli anni diverse versioni del modello GPT:
GPT-1 (2018): la prima prova di concetto.
GPT-2 (2019): sorprendente capacità generativa, ma non pubblicato inizialmente per timori etici.
GPT-3 (2020): il primo modello ad ampia diffusione, con 175 miliardi di parametri.
GPT-3.5 (2022): ottimizzato per ChatGPT, più veloce e preciso.
GPT-4 (2023): modello multimodale, in grado di analizzare anche immagini, documenti e tabelle.
GPT-4o (2024): più veloce, con capacità vocali, visive e testuali in un unico sistema.
Capire cosa significa GPT è utile per valutare consapevolmente le tecnologie che oggi entrano nel nostro lavoro quotidiano.
GPT non è solo una sigla: è la base di un nuovo modo di comunicare, lavorare e innovare.
Capirne il significato è il primo passo per usarla in modo strategico, e non subirla come moda del momento.
Se vuoi scoprire come l’intelligenza artificiale può migliorare il modo in cui lavori, progetti o comunichi, parliamone.
Da Edge costruiamo soluzioni su misura, anche con l’AI.
* Approfondimento: Cos’è un Transformer?
Il “Transformer” è l’architettura di rete neurale alla base dei modelli GPT, introdotta da Google nel 2017.
A differenza dei modelli precedenti, i Transformer utilizzano un meccanismo chiamato “self-attention”, che consente al modello di analizzare tutte le parole di una frase contemporaneamente e capire quali sono più rilevanti tra loro.
Questo approccio consente di generare testi più coerenti, strutturati e contestualmente accurati anche su passaggi lunghi o complessi.
Per chi desidera approfondire l’aspetto tecnico, il paper originale si intitola:
“Attention is All You Need”
(Vaswani et al., 2017) – uno dei più citati nella storia del machine learning.